L’economia della nostra città è paralizzata ormai da diversi anni, diminuiscono sempre più le imprese, le realtà commerciali stentano a sopravvivere e l’artigianato è quasi inesistente.
Ovviamente sono tanti i fattori che incidono sul tracollo economico che stiamo vivendo, ma la politica antisviluppo condotta in questi ultimi anni occupa una posizione rilevante.
Quello che ad esempio si può facilmente denunciare è l’inesistenza di una politica garantista del territorio, che valuti la possibilità di impiego delle somme di cui dispone a vantaggio dell’economia locale, e nello specifico delle imprese ennesi. Non è possibile che milioni di Euro ogni anno piuttosto che confluire nel mercato locale creando ricchezza e sviluppo oltreché crescita per le aziende locali, vengano invece assegnati a società che non sanno neanche dove si trova Enna.
Per fare solo un esempio, spendiamo oltre un milione di euro per servizi tra i quali la gestione della luce pubblica affidata alla Consip s.p.a. società con sede legale a Roma.
La Consip, a sua volta, subappalta il servizio ad altre società del nord Italia e queste, attraverso le nostre imprese locali - che sottopagano e sottostimano -, lo fanno funzionare. Il risultato è che l’utile maggiore rimane a Roma e le nostre imprese si trovano costrette ad accettare un subappalto ridicolo per poter rimanere a galla, quando invece potrebbero, con lo stesso lavoro, avere entrate maggiori. E allora se si vuole creare sviluppo locale perché non consentire alle nostre imprese di gestire i servizi che noi oggi commissioniamo ad imprese come la Consip? E’ chiaro che occorre che la politica garantisca, attraverso le associazioni di categoria, lo sviluppo delle imprese locali e la loro aggregazione, al fine di farle diventare competitive ed in tal modo non accontentarsi delle briciole che rimangono dopo un iter di subappalti.
E’ ormai diventata un’abitudine sia a destra che a sinistra parlare di crisi e mancato sviluppo locale, ma la triste realtà è che in molti anni di politica fallimentare nessuno è riuscito o ha voluto capire come sottrarre Enna da un inesorabile appiattimento economico. Ancora oggi su quest’onda e dimenticando che la crisi è cominciata molti anni fa, ci si nasconde dietro lo spauracchio del famigerato patto di stabilità, una panacea che giustificherebbe la causa di ogni fallimento amministrativo. Bisogna invece rimboccarsi le maniche, analizzare i reali motivi della crisi e adottare validi programmi di sviluppo. Cominciamo allora dalla gestione degli appalti favorendo una politica di protezionismo dell’impresa locale ed evitando di perdere ogni anno le risorse economiche di cui già disponiamo.